#DIVERTIAMOCI
LA MOVIDA IN TEMPO DI COVID

2020-2021

Nell’ambito del più ampio e articolato dibattito pubblico che ha accompagnato l’evolversi dell’emergenza sanitaria globale, uno dei temi più ricorrenti è stato quello relativo alla gestione della cosiddetta movida. Emerso già nella fase immediatamente post-lockdown, esso diventa infatti ancor più centrale in quel particolare momento della crisi coincidente con l’estate 2020, quando la querelle sulle misure di contenimento relative ai luoghi del divertimento – e in primis le alterne vicende delle chiusure/riaperture delle discoteche – è andato a contestualizzarsi in un mutevole e controverso clima di opinione, che ha elevato a trend topic la responsabilità dei più giovani nella colpevole diffusione dei contagi.

Soprattutto a partire dall’inizio della Fase 2 la “caccia agli untori” di manzoniana memoria trova una propria identità nello storytelling della «Covida» quale nuova peste del secolo, e di quei «giovani assassini» novelli untori, incapaci di percepire il pericolo del contagio e incuranti delle conseguenze di un divertimento irresponsabile. In ragione di questa logica di demonizzazione del divertimento giovanile al tempo del Covid, i giovani della movida diventano, a tutti gli effetti, “categoria narrativa” – al pari di negazionisti, complottisti, virologi da tastiera – intorno alla quale da un lato si articolano le posizioni spesso polarizzate dei vari attori in gioco, dall’altro si moltiplicano le reazioni dell’opinione pubblica, tese a replicare – amplificandole – le differenti rappresentazioni e percezioni del rischio nella movida.

È da queste premesse che muove la ricerca, nata sulla scia del precedente lavoro realizzato prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria e promossa dalla Questura di Terni. Essa si propone di analizzare gli effetti della pandemia sul fenomeno della movida, focalizzando l’attenzione sul caso specifico del territorio ternano che, per la sua posizione geografica, costituisce un importante snodo da cui passano tanto i flussi di socializzazione/evasione del territorio quanto specifici comportamenti devianti (abuso di alcol, consumo e spaccio di droga, risse, ecc.).

DIRETTORE SCIENTIFICO

Nicola Ferrigni

COORDINATORE SCIENTIFICO

Marica Spalletta

PARTECIPANTI

Paola De Rosa
Tirocinanti

PROMOTER

Questura di Terni